Prologo : Isola di Barbana (Grado) Aquileia
Dislivello salita /discesa : irrilevante <br>Lunghezza: 13 ,6 km <br>Durata: ± 4,5 h <br><br>La tappa del prologo presuppone che il pellegrino abbia pernottato all’isola di Barbana. Partendo con il primo vaporetto per giungere a Grado dopo 20 minuti , cittadina balneare, ma anche ricca di storia dell’antico Patrircato. Si percorre la nuova ciclabile lunga 5 km che attraversa la laguna di Grado, per giungere a Belvedere sulla terraferma. Aquileia può essere poi raggiunta per due vie: una diretta, continuando sulla ciclabile, e una decisamente più lunga che permette di raggiungere la Pineta di San Marco in cui secondo la tradizione approdò San Marco quando venne ad evangelizzare queste terre e dove oggi troviamo la chiesetta a lui dedicata.
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Tappa 1: Aquileia – Aiello del Friuli
Dislivello salita /discesa : irrilevante <br>Lunghezza: 16,6 km <br>Durata: ± 4,5 h<br><br>La prima Tappa si percorre in un territorio di campagna senza incontrare alcun dislivello. <br>Dalla Basilica Patriarcale d'Aquileia si supera la Via Sacra per giungere alla vicina frazione di Monastero; per strade di campagna costeggiando l’argine del fiume Natissa si supera le località di Borgo Sandrigo e Capo di Sopra. Attraversata la statale per Gorizia, si raggiunge il paese di Perteole per arrivare dopo due chilometri ad Aiello.Aquileia fu per secoli il massimo centro politico, amministrativo, religioso ed economico di tutte le terre fra l’Adriatico e le Alpi e raccoglie ancora oggi testimonianze uniche e mosaici monumentali.
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Tappa 2: Aiello del Friuli - Cormòns
- Dislivello salita /discesa : 140 m /140m <br>- Lunghezza : 18,0 km <br>- Durata: ± 5,0 h <br><br>Lungo questa tappa non si incontrano particolari dislivelli. <br>ll nome Aiello deriva probabilmente da agellus, piccolo podere, o da sacellum, che significa piccolo luogo sacro. E’ detto il paese delle meridiane per il grande numero di monumenti gnomonici presenti.<br>Lungo l’argine si lambiscono i paesi di Medea e Borgnano e si arriva fino a Cormons, Castrum Cormones, roccaforte longobarda, fu sede dei Patriarchi di Aquileia dal 610 al 737. Godeva di una posizione molto importante: tra Cividale e Pons Sontii, sulla via che da Aquileia portava verso la Pannonia. Nel sec. XII c’era l’ospizio di San Quirino, retto dai Templari.
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Tappa 3: Cormòns - Castelmonte
- Dislivello salita /discesa : 930 m /350 m<br>- Lunghezza : 23,2 km <br>- Durata: ± 7,0 h <br><br>Tappa di dolci colline, quelle del Collio, in cui si incontrano i paesi di Lonzano, Scriò e Mernicco ed Albana. Da visitare a Ruttars il Castello di Trussio, a Centa la Chiesetta di San Pietro e Paolo del XV sec. Si giunge poi al santuario di Castelmonte dal 1175 meta di devozione alla Madonna "del monte". La sua particolare posizione sullo spartiacque tra le valli dello Judrio e del Natisone, lo rendeva un punto d'osservazione ideale per difendere un'importante città come era all'epoca Cividale. Nel suo antico borgo si incontreranno il monumento dedicato ai pellegrini del Cammino Celeste e sul campanile del Santuario la Meridiana con il simbolo del pesce. Da Brazzano è possibile variare il Cammino: percorrendo otto chilometri in più si può visitare la medioevale Abbazia di Rosazzo.
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Tappa 4: Castelmonte - Masarolis
- Dislivello salita /discesa: 650 m / 635 m<br>- Lunghezza : 25,4 km <br>- Durata: ± 8,0 h <br><br>Lungo strade panoramiche attraversando il paese di Purgessimo si raggiunge Cividale del Friuli fondata nel 1° secolo a.C. dai Romani che le assegnarono il nome di Forum Iulii ; è universalmente nota come la "città dei Longobardi" per i numerosi tesori d'arte riferibili all'epoca della loro dominazione. <br>Passando presso ai piccoli borghi di Puller e Spignon, si raggiunge infine il paesino di Masarolis che deriva da mažeruola (in sloveno) e da maceries (pietraia). La parte più antica del paese è un complesso edilizio risalente al XVII sec., con dei bei ballatoi in legno.
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Tappa 5: Masarolis - Montemaggiore
- Dislivello salita /discesa : 1020 m / 890 m <br>- Lunghezza : 22,7 km <br>- Durata: ± 7,0 h <br><br>Lungo i Colli del Friuli Orientale i sentieri della zona attraversano vari boschi permettendo così di visitare un'area molto interessante dal punto di vista floro-vegetazionale. Nella zona sono facili gli avvistamenti di cervi e daini liberati all'interno di un progetto di recupero faunistico. Superato poi il guado del fiume Natisone, il cammino procede con un continuo saliscendi per arrivare infine a Montemaggiore posto a quota 795 metri sul livello del mare, territorio coperto da estese superfici forestali di latifoglie di notevole interesse naturalistico.
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Tappa 6: Montemaggiore – Rifugio A.N.A.
- Dislivello salita /discesa : 1280 m / 610 m<br>- Lunghezza : 15,7 km <br>- Durata: ± 7,0 h <br><br>I sentieri della zona attraversano vari boschi permettendo così di visitare un'area molto interessante dal punto di vista floro-vegetazionale. La sesta tappa Montemaggiore – Rifugio A.N.A. sale sulla montagna del Gran Monte per il sentiero 711, passando per i paesi di Cornappo e Monteaperta, paesino collocato ai piedi del Gran Monte.Arrivati sulla cresta, il tratto è breve per arrivare al rifugio degli alpini a quota 1468 metri.
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Tappa 7: Rifugio A.N.A. – Prato di Resia
- Dislivello salita /discesa: 530 m / 1505 m <br>- Lunghezza : 21,5 km <br>- Durata: ± 7,0 h <br><br>La tappa inizia con la discesa verso il Passo Tanamea e lungo il sentiero 739 si giunge alla Casera Nischiuarch a quota 1182 metri, recentemente ristrutturata ed utilizzata come osservatorio faunistico. Si scende poi leggermente per giungere prima alla bella chiesetta di Sant’Anna, al pianoro degli stavoli Gnivizza e poi alla Sella Carnizza. <br>Il Cammino poi scende lungo la strada che porta nella verdeggiante Val Resia dopo aver superato i paesi di Lischiazze e Gniva. Si giunge a Prato di Resia Prato di Resia dove è fruibile il centro visite del Parco delle Prealpi Giulie che offre un primo approccio di conoscenza delle peculiarità che caratterizzano l’area protetta.
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Tappa 8: Prato di Resia – Dogna
- Dislivello salita /discesa: 430 m / 500 m<br>- Lunghezza : 13,4 km <br>- Durata: ± 4,0 h <br><br>Da Prato di Resia lungo il sentiero 638 fino alla chiesetta della Sella Sagata si scende a Raccolana paesino già abitato nel sec. VII d.C. e dove si trovano notevoli esempi di architettura tipica locale. Attraversato il ponte sul Fella si entra a Chiusaforte posta a valle di una strozzatura naturale creata dal Fella tra le Prealpi Carniche e le Prealpi Giulie. Fu proprio questa posizione strategica a conferire importanza al paese. Il Patriarca di Aquileia fece costruire una fortezza ("La Chiusa" da cui il nome Chiusaforte) nella quale s'imponeva il pagamento di un pedaggio a chi transitava. Si arriva a Dogna lungo la statale tredici.
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Tappa 9: Dogna - Valbruna
- Dislivello salita /discesa: 1085 m / 700 m<br>- Lunghezza : 27,1 km <br>- Durata: ± 8,0 h <br><br>I tesori che offre la Val Dogna sono itinerari davvero particolari, dedicati a quegli escursionisti che si avvicinano alla montagna con rispetto e soggezione. La tappa percorre sostanzialmente tutta la Val Dogna, lunga 18 chilometri. Si passano i paesi di Chiout di Puppe, Chiout Zuquin e Chiout, e procedendo in salita si giunge alla malga di Sella Somdogna che mette in comunicazione la Val di Dogna e la Val Saisera. Da lì si arriva al rifugio Grego situato in una radura contornata dal bosco; nei pressi del laghetto omonimo ricco di una gran varietà di flora spontanea. La Val Saisera è abitata dal cervo e alle alte quote dall'aquila nell’incantevole paesaggio montano circostante, con le alte cime del Montasio, Jof Fuart, Grande e piccolo Nabois.
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Tappa 10: Valbruna – Monte Lussari
- Dislivello salita /discesa: 990 m / 30 m<br>- Lunghezza : 11,4 km <br>- Durata: ± 4,0 h <br><br>Da Valbruna si prosegue per qualche chilometro fino a Camporosso, da dove parte la vecchia strada dei pellegrini che porta sul Monte Lussari a quota 1766 metri, dov’è collocato il Santuario Mariano, meta finale del Cammino Celeste nel tratto italiano. Costruito nello XIV sec., fu ampliato, riadattato, ricostruito nelle parti lesionate dalle guerre. È meta di pellegrinaggi dal Friuli, dall’Austria e dalla Slovenia. Per questo è riconosciuto come Tempio Mariano dei tre popoli. <br>La Val Canale è un esempio unico di pacifica convivenza di popolazioni diverse: di ceppo neolatino, slavo e germanico.
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